lunedì 3 dicembre 2012

BLACK BLOC



Gli unici che possono offrirti un posto fisso a tempo indeterminato oggi sono i black bloc. Qualsiasi governo ne avrà sempre bisogno. Inoltre sono gli unici a far muovere un po’ l’economia del nostro paese. Da chi produce le divise nere con cappuccio, i  caschi integrali, le spranghe, i bastoni, gli zainetti, i sampietrini, le molotov, alle ditte specializzate nel riparare i danni provocati ai negozi e alle banche, ai fotografi che venderanno le foto ai giornali. A cosa credete che servano le riunioni del G8? Certo è un lavoro pericoloso in cui rischi  di essere arrestato da un poliziotto infiltrato o che il black bloc che sfidi tutti i giorni alla wii della Nintendo, infiltrato nella Polizia, per non destare sospetti ti spacchi il setto nasale. (Forse anche perché non lo lasci mai vincere). Ma è sempre meglio di un contratto a tempo determinato con la Camorra, dove alla scadenza del contratto vieni licenziato personalmente da Totonno ‘o assassinu. Personalmente odio il posto fisso. Ho fatto diciannove abbonamenti diversi allo stadio per vedere la partita sempre da un punto diverso. E non mi faccio licenziare da nessuno. Piuttosto me ne vado io. Come quella volta che facevo il paroliere per Nancy Sinatra e lei pretendeva che le scrivessi il testo di: “These boobs are made for walking” in onore alle sue tette finte. Non mi sono mai piaciute le donne volgari. Di qualunque sesso siano. Ma io sono un po’ strano. Sono un tipo talmente trasgressivo da non avere neppure un tatuaggio. Ai giovani di oggi, riconosco le attenuanti generiche di essere cresciuti in un mondo che confonde Che Guevara con Jim Morrison e a cui nessuno ha mai spiegato l’origine della crisi in Medio Oriente. Quando facevo lo shampista di Noa, lei me lo spiegò, ma io ero talmente terrorizzato dalla profondità delle sue narici che non capii molto, tranne che se due popoli millenari non hanno mai avuto uno Stato loro ci saranno dei motivi e tra questi non escluderei il fatto che entrambi siano un po’ delle teste di cazzo. Ogni tanto bisognerebbe fermarsi e fare il punto della situazione. Pensare un attimo e trarne le dovute conclusioni. Certo, non è stato bello rendermi conto che, superati i cinquant’anni, le mie priorità erano cambiare le pile al vibratore di mia moglie e girare le gomme della macchina per uniformarne l’usura, ma considerando che c’è gente la cui priorità è creare una piattaforma programmatica in grado di ricompattare la sinistra, sono ancora messo bene.
Certo, ci sono giorni in cui la mia vita è più sbiadita della faccia di Assange e passo molte sere davanti alla tv a riempirmi di malinconia. Soprattutto quando inquadrano in primo piano Andrea Agnelli. Ma, per mia fortuna, sono troppo vecchio ormai per mettermi a imparare il cinese.
Ho già i miei problemi di autostima e non mi farebbe bene parlare come un minidotato.
Per il momento Cinesi a Cinisi non se ne vedono ma sono in contatto con la Fondazione Peppino Impastato che sta facendo accertamenti sull’abitazione di Tano Badalamenti, a cento passi dalla loro sede, perché è chiusa da diversi anni e non si vede mai entrare né uscire qualcuno. Questo fa sospettare che possano averla riconvertita in una fabbrica della Foxconn. Vi siete accorti che, ultimamente, alcuni Iphone profumano di arancia sanguinello? Questo rende l’ipotesi abbastanza credibile. Sicuramente più credibile dell’interpretazione di Stefano Accorsi in Saturno Contro.
Caro Stefano, se credi che io sia indisponente chiudi gli occhi e pensa all’avvocato Taormina. E’ l’unico che riesce ad essere più indisponente di un decoder che perde continuamente il segnale. Mi permetto di prendere in giro Taormina perché lo conosco avendo lavorato con lui durante il caso Franzoni. (Lasciavo impronte di suole a caso nella villetta di Cogne). Vi assicuro che se volesse, sarebbe una persona simpaticissima. Ma non vuole.





8 commenti:

** Sara ** ha detto...

Io adoro i tuoi post. Sei veramente un passo avanti.

Anonimo ha detto...

A far girare l'economia c'è anche la mafia

Cenere eri ... ha detto...

Se l’economia vuoi far girare, a morire devi pensare.
Insomma mors tua, vita mea.
Si consiglia a chi vuole un lavoro assicurato, in questi periodi di crisi, di iscriversi a corsi di tanatoprassi e tanatoestetica. Vanno per la maggiore. Per la serie la morte ti fa bella e/o bello … ça va sans dire.
Si profila un futuro roseo.
Cosa vuoi di più dalla vita?

kermitilrospo ha detto...

la lucida analisi che hai fatto della situazione mediorientale è da libro di storia.

Lorenzo ha detto...

Se non ci fossero le guerre, se non ci fosse la morte, rischieremmo di passare il tempo a pensare alla vita privata di Nichi Vendola. Il male è necessario.

Random Walk ha detto...

Il male è necessario a coloro che vogliono essere riconosciuti come buoni.

fracatz ha detto...

traspare la benefica influenza delle primarie e per tutto il post aleggia un inconfondibile profumo, un acuto odore di sinistra scaturito dal forte profilo di governo e di cambiamento.

nonno enio ha detto...

simpatici i black blok, almeno movimentano un pò la società facendo qualcosa di diverso dai soliti scioperi monotoni e ripetitivi di oggi