Non so se avete presente quei
momenti in cui vi sembra di avere sbagliato tutto nella vita, magari mentre vi
mettete una supposta di glicerina e i vostri muscoli, per un brevissimo
istante, hanno un fremito di lussuria dal quale la vostra mente si dissocia
subito schifata. Quando vi rendete conto di non aver capito nulla della vita e
di essere rimasto l’unico a perdere tempo a cercare ancora Dio quando tutti gli
altri spendono la loro vita alla ricerca dell’operatore di telefonia mobile che
applica la tariffe più convenienti. Notti
intere che avreste potuto dedicare a sfiorare culi di ragazze durante le
notti bianche, passate in bianco ad interrogarvi sull’esistenza della felicità.
E la risposta era così semplice, così davanti ai vostri occhi da non riuscire a
vederla. La felicità è la mancanza
d’infelicità. Nient’altro che questo. Dura la vita…dura una vita.
Gli uomini non cambiano e non si
cambiano spesso. Prediligono curve generose ma nello stesso tempo sono
preoccupati per la sopravvivenza di Wikipedia. Gli uomini devono sforzarsi per
non piangere e alla fine sono più esausti di un toner. Gli uomini sono
ossessionati dalla durata.
(Io, per evitare di essere
scambiato per uno sfigato afflitto da eiaculazione precoce, faccio partire i
preliminari da quando parcheggio l'auto nel box). Gli uomini devono capire le
donne, ma queste parlano in modo difficile, per poi poter dare il significato
che fa più comodo alle loro parole. Un po’ come chi ha scritto la Bibbia. Se avessero scritto:
“In quel giorno Maddalena gli fece un pompino” gli esegeti e la loro
ermeneutica del cazzo sarebbero stati fregati. Non c’è dubbio che la vita degli
uomini è parecchio difficile. Per le donne è diverso. Loro hanno le tette.
Viviamo in un mondo dove è
accaduto anche che un prigioniero italiano nella Germania nazista diventasse
amico di un tedesco delle S.S. e con lui andasse a razziare le case degli
ebrei.
Dove il risultato più
significativo di certe indagini su un omicidio è stato scoprire che uno degli
investigatori aveva l’amante. E poi ci si stupisce se nella foresta di
Aokigahara si svolgono ogni anno i campionati mondiali di suicidio. Lo sport
più estremo che ci sia. L’unico in cui ti giochi la carriera in una sola gara. Quest’anno
il titolo è andato al turco Hikmet Karadag che si è tolto la vita fistandosi
con un gyros congelato. L’anno prossimo anche il mio amico Pierluigi Migliazza,
forse, vi parteciperà e, per allenarsi, ha deciso di farsi esplodere
all’interno della basilica del Sacre Coeur di Parigi. In questo modo realizzerà
i tre grandi sogni della sua vita: morire, profanare un tempio e rompere le
balle ai francesi.
“Ogni giorno ti regala una nuova
sorpresa” dissero i pubblicitari della Kinder prima di essere licenziati, ma
tra lo scoprire che la più gnocca dell’ufficio vi ha classificato “scopabile” e
l’apprendere di avere un tumore non operabile, qual è l’evento più probabile?
Vi consiglio di non chiedere le quote ai bookmakers. Se schiacciare una merda
portasse davvero fortuna chi ci è dentro fino al collo dovrebbe essere Bill
Gates. No, non è così che funziona.
La realtà è inviare una bestemmia
anglosassone palindroma alla Settimana Enigmistica e non vedersela pubblicata.
God Dog!
13 commenti:
spero con tutto il cuore che Pierluigi possa vincere i campionati del mondo di suicidio del prossimo anno. e spero che li trasmettano anche in differita su raidue.
Avere le tette non aiuta a vivere meglio. Dormire a pancia in giù a volte è un problema … di riposizionamento.
Io non mi esprimo in modo difficile eppure vengo fraintesa. E temo sia proprio per le tette.
Non ero al corrente della gara. Lo avessi saputo prima avrei iscritto un paio di miei parenti. Ma come si suol dire … ormai è tardi.
bel post caro il mio cinico amico
La felicità dura 3 secondi: io non ho la macchina.
Denso.
Io ho capito, dai test da Selezione Reader's Digest, che risulto avere maggiori affinità con un Curculionido che con un essere umano.
Pensavo che i mondiali di suicidio si svolgessero da un'altra parte, bastardi, mi hanno informato male!
ho parcheggiato l'auto nel box. ho le supposte di glicerina... dai apri il portone (no, non quello... l'altro)
Non é vero che diamo il significato che ci fa comodo alle parole. Sono le parole che cambiano significato in base alla situazione. :-)
Ciao Lorenzo.mmm a proposito della felicitá mi sento molto vicino al tuo omonimo Magnifico.
posso domandare perché cinico?
Confermo di essere cinico. Ma più per difesa che per altro. Ho appena pianto ad un funerale di una collega e, guardandomi attorno, ho scoperto di essere l'unico a farlo.
Pensare in modo cinico, comunque, (magari senza esserlo)ti avvicina molto alla realtà dei fatti. Ciao.
Sono perfettamente daccordo con te.Ammetto che la mia domanda non era specifica, si riferiva a una definizione letta nei commenti di cinico.La realtá é cinica il resto é cinema.
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