sabato 29 agosto 2009


Il mio silenzio comunica

La mia incomunicabilità

La mia assenza rappresenta

La mia impresentabilità

Non sono quello della foto

Non sono quello dello specchio

Non sono quello che credevo

Sono un disegno di luce negli occhi

Un impulso nervoso sulla pelle

Un’ idea trasformata in parola

Mi annoia la gioia

Non rido e non grido

Dolore è la mia rima con amore

Ho un joystick di carne viva

Impiantato in un corpo morto

E il latitar mi è dolce questa notte

Vorrei durasse un giorno.

2 commenti:

NERO_CATRAME ha detto...

Ho sempre sognato che la notte durasse un giorno e che il suo silenzio fosse la musica che conduceva al tramonto e che lo spirito che riesce a vivere nel buio non dovesse rientrare nel suo copro morto.

Asha Sysley ha detto...

Non riusciamo ad uscirne Lorenzo. Ho bisogno di tante cose e non riesco a capire le priorità. Ho bisogno di uscire da dove sono e non trovo la maniglia.

Ho bisogno ... come il tuo non sono.