giovedì 23 febbraio 2012

IL CRICETO


Non ridere del criceto
Che corre tutto il giorno sulla ruota
Senza andare da nessuna parte
Non ridere del criceto
Che, se glielo chiedessi.
Ti risponderebbe: “Quale ruota?”
Non ridere del criceto
Che si riempie le guance di cibo
Anche più del necessario
Non ridere di lui
Che ha imparato a fare i suoi bisogni
Sempre nello stesso posto.
Non ridere di lui
Che, se gli togli la ruota,
impazzisce per la noia.
Non ridere di lui
Che vive in gabbia
E neppure se ne accorge
Non ridere del criceto
Che se lo liberassi
Morirebbe in poco tempo
Perché nato in cattività
E non abituato alla libertà
Non prenderlo in giro
Il criceto sei tu
Rideresti di te.


6 commenti:

Soffio ha detto...

assai vero, specie per quelli in giacca e cravatta che devono essere così

Anonimo ha detto...

Un pensiero più che reale e veritiero.

alpexex ha detto...

invece io incoraggerei a ridere ognuno di se stesso. sarebbe un buon inizio. :) ps fighissima la foto dei treni indiani

gattonero ha detto...

Già, e corriamo nella ruota della vita; chi si ferma è perduto, ma anche a chi corre non va molto meglio.
Quanto all'abbuffarsi a guance gonfie fino a quasi scoppiare, basta guardare le dichiarazioni dei redditi on-line dei nostri cricetti magnum.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Vero.

kermitilrospo ha detto...

sto vedendo la luce... tra le sbarre della gabbia... e rido