Wilde certamente ha inteso la parola matrimonio come concetto di legame/contratto, non certo che scelta di condivisione. Io, nonostante un fallimento alle spalle, non ho smesso di credere bel valore della vita in comune, dei progetti, della solidarietà e di tutte quelle belle parole che accompagnano la scelta di un compagno... purchè non siano solo parole e forse la questione è proprio qui. Ma è discorso lungo...
il matrimonio è solamente un'imposizione di stampo patriarcale e maschilista della nostra società cattolica. il fatto di mettere un anello al dito della persona amata come segno di possesso non ha nulla a che vedere col concetto di condivisione e vita insieme. anzi, vorrei anche aggiungere che per nostra natura non siamo monogami, per questo all'interno delle coppie sposate, nonostante i giuramenti di eterna fedeltà professati ad alta voce, piovono corna come stelle cadenti a s. lorenzo.
sarebbe ora di cominciare a pensare ad una società di coppie di fatto, che magari convivono con figli e tutto, accettando però il reciproco rapporto di fiducia-libertà. trallallero trallallà.
Il matrimonio è un contratto, nulla più e non incide sul rapporto di coppia se non nella sua eventuale tutela durante e dopo (sia che finisca bene piuttosto che no). Una tutela simile a quella che auspicano coloro che promuovo le coppie di fatto: possiamo anche cambiargli di nome, ma questo è, null'altro. E poi volendo è anche un gesto simbolico di impegno ed assunzione di responsabilità nei confronti dell'altro. Lavoreremmo con un socio senza che la suo quota, i suoi compiti, diritti e dovere, fini ultimi dell'impresa, siano sanciti da un notaio? :-)
non è affatto un dramma, al contrario, direi uno stimolo :-)
resto della mia idea sapendomi assolutamente lontana dal moralismo...
so che la parola matrimonio è una parola e basta e così tutte le fregnacce che ci stanno attorno. se coppia solida sono, coppia solida sarò ed attuerò tutti gli strumenti che ho a disposizione (ora e per il nostro ordinamento)per tutelare la mia famiglia.
ma per quanto riguarda quello che sa Sattir posso dirti che almeno sapere che qualcuno ha la consapevolezza di tutto quello che sa lei, rincuora molta gente, il problema è che siamo in pochi, come Sattir, a capire ciò che sa lei! Anche tu le sai...a che serve?
Carissimo e stimatissimo ed ammiratissimo, un acaro gigante s'è impossessato del mio account gmail che utilizzavo per l'accesso al blog. Mi ha creato seri problemi, bloccandomi e togliendomi da alcuni blog cui ero affezionato. Ne ho creato uno nuovo, anche se mi girano le rotazioni planetarie. Questo. E mi riunisco tra i tuoi afecionados.
ossì, è proprio vero! Del resto potrebbe diventare anche una necessità per una coppia di fidanzati… quando non si ha la forza di volontà utile a dir basta! ;)
17 commenti:
Bella foto. Oscar la sapeva lunga, in fondo non si sarebbe mai sposato, essendo un omosessuale
Tks
;)
il matrimonio riesce a rendere uno schifo anche quello che prima ti affascinava.
Ho detto!
Wilde certamente ha inteso la parola matrimonio come concetto di legame/contratto, non certo che scelta di condivisione.
Io, nonostante un fallimento alle spalle, non ho smesso di credere bel valore della vita in comune, dei progetti, della solidarietà e di tutte quelle belle parole che accompagnano la scelta di un compagno... purchè non siano solo parole e forse la questione è proprio qui.
Ma è discorso lungo...
Pur non condividendo completamente questa affermazione di Uaild, ci sarà un motivo per cui convivo da tanti anni, ma non mi sposo?
il matrimonio è solamente un'imposizione di stampo patriarcale e maschilista della nostra società cattolica. il fatto di mettere un anello al dito della persona amata come segno di possesso non ha nulla a che vedere col concetto di condivisione e vita insieme. anzi, vorrei anche aggiungere che per nostra natura non siamo monogami, per questo all'interno delle coppie sposate, nonostante i giuramenti di eterna fedeltà professati ad alta voce, piovono corna come stelle cadenti a s. lorenzo.
sarebbe ora di cominciare a pensare ad una società di coppie di fatto, che magari convivono con figli e tutto, accettando però il reciproco rapporto di fiducia-libertà. trallallero trallallà.
Il matrimonio è un contratto, nulla più e non incide sul rapporto di coppia se non nella sua eventuale tutela durante e dopo (sia che finisca bene piuttosto che no).
Una tutela simile a quella che auspicano coloro che promuovo le coppie di fatto: possiamo anche cambiargli di nome, ma questo è, null'altro.
E poi volendo è anche un gesto simbolico di impegno ed assunzione di responsabilità nei confronti dell'altro.
Lavoreremmo con un socio senza che la suo quota, i suoi compiti, diritti e dovere, fini ultimi dell'impresa, siano sanciti da un notaio? :-)
shadow,
la tua opinione è in tutto e per tutto, anche se in maniera sottile, moralista. in sostanza, non mi convince.
non è mica un dramma eh. la pensiamo in modo differente, punto.
preferisco non considerarmi il socio in affari di nessuno, notaio o non notaio.
non è affatto un dramma, al contrario, direi uno stimolo :-)
resto della mia idea sapendomi assolutamente lontana dal moralismo...
so che la parola matrimonio è una parola e basta e così tutte le fregnacce che ci stanno attorno.
se coppia solida sono, coppia solida sarò ed attuerò tutti gli strumenti che ho a disposizione (ora e per il nostro ordinamento)per tutelare la mia famiglia.
null'altro...
Tutti gli uomini in fondo amano il matrimonio. Solo quelli già sposati ne parlano male.
Nagib Mahfuz
Ottima scusa per rivelare una Natura Falsa ed Ipocrita.
Bisogna sposarsi per avere la giustificazione a mentire?
Oscar necessitava spesso di scuse, io no.
PS: per inciso, non ho ancora tradito:)
(ecricri come parola la dice lunga qui :P)
no comment sul matrimonio...
ma per quanto riguarda quello che sa Sattir posso dirti che almeno sapere che qualcuno ha la consapevolezza di tutto quello che sa lei, rincuora molta gente, il problema è che siamo in pochi, come Sattir, a capire ciò che sa lei!
Anche tu le sai...a che serve?
Carissimo e stimatissimo ed ammiratissimo, un acaro gigante s'è impossessato del mio account gmail che utilizzavo per l'accesso al blog. Mi ha creato seri problemi, bloccandomi e togliendomi da alcuni blog cui ero affezionato.
Ne ho creato uno nuovo, anche se mi girano le rotazioni planetarie. Questo.
E mi riunisco tra i tuoi afecionados.
"Non ho mai tradito."
"Non ho ancora tradito."
Forse la differenza sta tutta qui.
ossì, è proprio vero! Del resto potrebbe diventare anche una necessità per una coppia di fidanzati… quando non si ha la forza di volontà utile a dir basta! ;)
Non sono stato tradito.
Non sono ancora stato tradito.
Il fascino del matrimonio è il divorzio.
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