Solo
drogandomi riesco ad avere rapporti umani accettabili. Se potessi, non uscirei
mai di casa. Il mondo non mi piace. Preferisco spiarlo da fuori. Faccio il
guardone grazie a tv e internet. Prima ci soffrivo di più. Da quando ho
imparato a darmi un po’ più ragione, mi pesa meno. L’essere umano, secondo me,
non è fatto per vivere in mezzo agli altri, ma è costretto a farlo. O ti
rassegni a questo o impazzisci. Solo se fosse completamente autosufficiente,
l’uomo sarebbe davvero libero. Dal momento in cui consente la presenza di altri
uomini all’interno della sua cerchia vitale, cessa di essere se stesso.
Rinuncia volontariamente al suo vero io, per essere socialmente accettabile. Da
solo sarebbe libero ma indifeso. Preferisce autorecludersi nella gabbia della
civiltà per proteggersi dalla natura selvaggia e senza leggi. Le leggi sono le
sbarre di questa gabbia. Giuste o sbagliate che siano. In natura si mangia e si
è mangiati. Chi vince sopravvive. Nel consorzio umano ci si illude di poter
dare a tutti la possibilità di sopravvivere. La nostra coscienza è ricattata
dal senso del bene e del male. L’uomo dovrebbe essere libero di uccidere chi
gli ha fatto del male secondo la sua scala di valori. Anche per una cosa
futile, se per lui futile non è. Per gli animali è così. Perché gli animali
vivono per il momento e per se stessi. Non vivono per il domani, per il
prossimo o in attesa di qualcos’altro. L’animale selvatico non ha sensi di
colpa. Questa sarebbe la vera libertà, ma, almeno per l’uomo, ha un prezzo
troppo alto da pagare. Essere liberi di uccidere senza nessuno che ti punisca
comporta ovviamente il fatto che qualcuno possa uccidere te allo stesso modo.
Meglio un giorno da leone o cento da pecora? Gli uomini, io per primo, sono
leoni fifoni che si travestono da pecore e consegnano al pastore la loro
sicurezza, ma anche la loro libertà. Il pastore mi insegna che la mia libertà
deve finire dove inizia quella dell’altro, altrimenti il mondo sarebbe una
giungla. Io penso che la libertà che debba rispettare dei confini non è
libertà. E’ un facsimile. Un tarocco made in China. Il mondo è già una giungla.
L’uomo, avendone paura, tenta di addomesticarlo nel recinto della società
civile, ottenendo un mondo finto fatto di persone finte. Osservate lo sguardo
di una pecora nel gregge e quello di un’aquila che volteggia libera di
scegliere la sua preda. Lì vedrete la differenza. L’uomo è un animale pauroso
che si stringe addosso agli altri suoi simili per proteggersi dall’attacco
dell’animale selvatico e non si rende conto che così facendo diventa una preda
ancora più facile.
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2 commenti:
L'essere umano è vigliacco a mio avviso. Noi ci facciamo la guerra "a distanza" senza guardare il cosiddetto nemico in faccia. Le guerre so' fatte a colpi di missili intelligenti (...) testate a gittata continentale, droni ovvero aerei senza pilota telecomandati da migliaia di km di distanza. Noi uccidiamo gli animali con la corrente elettrica. I nostri avi dovevano procacciarsi il cibo e rischiavano la vita per farlo. Una volta eravamo animali, poi l'abbiamo dimenticato.
Ci sono esseri umani fatti per stare con gli altri. Conosco tante persone incapaci di stare da sole, terrorizzate dalla solitudine. Così si riuniscono con altre persone e stanno ore a guardare la TV insieme senza nemmeno parlarsi. Non si rendono conto che non si fanno neanche compagnia sul serio. Sono solo tante solitudini messe insieme.
Io cmq ho smesso di drogarmi in pubblico, mi rende paranoico. Per essere più socialmente attivo bevo come uno Stronzo.
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