Qual è la realtà? Il buio assoluto in cui è immerso
l’universo o i mille colori della Terra? Se la luce non esistesse? Se fosse
solo il risultato di un trucco che i nostri occhi, in combutta col cervello, ci
regalano per farci sognare ciò che non esiste? E la materia? Da dove arriva? E
dove va a finire? Più mi annichilisco più capisco che la materia è stata un
errore. Non sarebbe mai dovuta esistere.
Un maledetto incidente l’ha creata e noi ne siamo
rimasti imprigionati.
La materia è un’anomalia, e così anche l’uomo e la
sua vita terrestre. Un atroce incidente cui nessun Dio ha saputo porre rimedio.
Se non con la nostra morte.
E non è stato l’unico sbaglio. Come ci è finita la
coscienza nella materia? Mischiare lo spirito con la carne è l’esperimento più
aberrante che si possa immaginare. Chi l’ha compiuto, volontariamente o no,
dovrebbe pagare per la sua colpa. Dovrebbe esso stesso farsi corpo ed essere
umano e venire a provare il dolore insopportabile che ci ha condannato a
subire. Forse è questo che accadde. Non fu per darci una salvezza che non
c’era, che il Padre fece uomo il Figlio e lo mandò sulla Terra. Fu per punirlo.
Per questo non lo salvò neppure sulla croce. Doveva provare fino in fondo a
cosa aveva condannato gli uomini, prima di tornare puro spirito. Dio si è fatto
uomo per mezzo del Figlio e dello Spirito santo, che sono un’unica cosa. Così
dicono i preti. La storia era vera, ma mancava il lieto fine. Questo lo
aggiunse chi la scrisse. Per pietà umana.
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