sabato 29 novembre 2014

DIMENTICA


Se provi, verso sera, a rallentare il tuo passo, mentre torni alla tua auto nel parcheggio, dopo una deprimente giornata di lavoro, quando l’autunno è quasi inverno e i lampioni già accesi ti mostrano le pozzanghere da evitare. Se riesci finalmente a sentire solo il rumore delle tue suole sull’asfalto sbriciolato e quello del mondo nell’aria fresca che ti asciuga i pensieri cattivi. Se il tuo respiro, liberato dallo stress e dal riscaldamento dei luoghi chiusi, riesce ad arrivare fino allo stomaco e ti senti improvvisamente più saggio e ti vergogni un po’ degli accessi di rabbia che hai avuto fin dal mattino e ti sembra che qualcosa sia cambiato. Che qualcosa sia successo, dentro o fuori di te. Alza lo sguardo, guarda il cielo scuro. La sua irritante imperturbabilità svelerà il tuo errore. Non è cambiato nulla, non è successo nulla. Le stelle, anche se il cielo fosse sereno, non ti guardano e non ti guarderanno mai. All’universo non importa di te. Neppure sa che esisti. Sei solo carne senziente. Quella che tu credi sia la tua vita è solo il risultato del lavoro incessante dei tuoi neurotrasmettitori. Gli oppiacei endogeni prodotti dalla tua ipofisi, la tua endorfina, creano le tue emozioni. Ciò che tu vedi, senti e tocchi non sono altro che la realtà virtuale creata dal tuo cervello. Che è poi la realtà virtuale degli uomini e, di conseguenza, la realtà per l’uomo.

Se per te un topo è un topo, per il topo tu non sei un uomo e, per il topo, neppure lui è un topo. La realtà dei topi la conoscono solo i topi. A questo punto puoi fermarti ad ascoltare ancora una volta il tuo respiro prima di dimenticare tutto. Dimentica che il tuo cervello contiene oltre 100 miliardi di cellule nervose ed ognuna di esse si contatta con centomila altri neuroni. Dimentica che il numero totale dei contatti nervosi che si stabiliscono nel tuo cervello supera quello stimato di tutti i corpi celesti presenti nell'universo. Dimentica che la tua vita non ha un senso, un indirizzo, uno scopo, un significato e sarai più felice. Ricordati che il frutto dell’albero della conoscenza era proibito. Per il nostro bene.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La tua ammiratrice:
Ho letto,da qualche parte che nella vita non è importante essere forti o intelligenti ma per sopravvivere bisogna essere inclini verso ogni cambiamento.In
realtà niente cambia se non cambiamo noi!!!!sii sereno e trova il tuo significato con affetto buon natale.

Lorenzo ha detto...

Il vento sradica i grossi tronchi ma non gli esili fili d'erba. Buon Natale anche a Te, mia cara ammiratrice segreta.

Massimo ha detto...

Purtroppo non è facile dimenticare. occorre bere per non dimenticare di dimenticare. Ma con moderazione.