Se
provi, verso sera, a rallentare il tuo passo, mentre torni alla tua auto nel
parcheggio, dopo una deprimente giornata di lavoro, quando l’autunno è quasi
inverno e i lampioni già accesi ti mostrano le pozzanghere da evitare. Se
riesci finalmente a sentire solo il rumore delle tue suole sull’asfalto
sbriciolato e quello del mondo nell’aria fresca che ti asciuga i pensieri
cattivi. Se il tuo respiro, liberato dallo stress e dal riscaldamento dei
luoghi chiusi, riesce ad arrivare fino allo stomaco e ti senti improvvisamente
più saggio e ti vergogni un po’ degli accessi di rabbia che hai avuto fin dal
mattino e ti sembra che qualcosa sia cambiato. Che qualcosa sia successo,
dentro o fuori di te. Alza lo sguardo, guarda il cielo scuro. La sua irritante
imperturbabilità svelerà il tuo errore. Non è cambiato nulla, non è successo
nulla. Le stelle, anche se il cielo fosse sereno, non ti guardano e non ti
guarderanno mai. All’universo non importa di te. Neppure sa che esisti. Sei
solo carne senziente. Quella che tu credi sia la tua vita è solo il risultato
del lavoro incessante dei tuoi neurotrasmettitori. Gli oppiacei endogeni
prodotti dalla tua ipofisi, la tua endorfina, creano le tue emozioni. Ciò che
tu vedi, senti e tocchi non sono altro che la realtà virtuale creata dal tuo
cervello. Che è poi la realtà virtuale degli uomini e, di conseguenza, la
realtà per l’uomo.
Se
per te un topo è un topo, per il topo tu non sei un uomo e, per il topo,
neppure lui è un topo. La realtà dei topi la conoscono solo i topi. A questo
punto puoi fermarti ad ascoltare ancora una volta il tuo respiro prima di
dimenticare tutto. Dimentica che il tuo cervello contiene oltre 100
miliardi di cellule nervose ed ognuna di esse si contatta con centomila altri
neuroni. Dimentica che il numero totale dei contatti nervosi che si stabiliscono
nel tuo cervello supera quello stimato di tutti i corpi celesti presenti
nell'universo. Dimentica che la tua vita non ha un senso, un indirizzo, uno
scopo, un significato e sarai più felice. Ricordati che il frutto dell’albero
della conoscenza era proibito. Per il nostro bene.
3 commenti:
La tua ammiratrice:
Ho letto,da qualche parte che nella vita non è importante essere forti o intelligenti ma per sopravvivere bisogna essere inclini verso ogni cambiamento.In
realtà niente cambia se non cambiamo noi!!!!sii sereno e trova il tuo significato con affetto buon natale.
Il vento sradica i grossi tronchi ma non gli esili fili d'erba. Buon Natale anche a Te, mia cara ammiratrice segreta.
Purtroppo non è facile dimenticare. occorre bere per non dimenticare di dimenticare. Ma con moderazione.
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