sabato 22 febbraio 2014

ANDREA NONESSERE


L’unico abbraccio che accetta
È quello delle sue braccia conserte
Gli piace la nebbia che cancella il mondo
davanti ai suoi occhi.
Occhi che non usa per guardare
Ma per guardarsi da.
Ha il “no” impostato per default
È un sindacato che non si siede a nessun tavolo.
Non si guarda mai nudo allo specchio
Accetta solo quello che gli càpita
Nel tentativo di evitare che càpiti.
Temporeggia nell’attesa che tutto finisca
Gli piace lo schermo nero del computer.
La notte in cui fu concepito pioveva
E sua madre simulò l’orgasmo
È l’uomo più buono del mondo
Ma il suo mondo non esiste.
Indossa giacche pesanti d’estate
E proibisce al suo corpo di sudare
“Non so” è la sua frase preferita.
Il suo volto è scavato da lacrime asciutte
Non riesci a immaginarlo bambino
Fa il dee-jay per non parlare con nessuno
Per non ballare e non avere a che fare
Con donne di cui non è parente
Lui mette la musica nascosto tra le casse
E usa la cuffie per non sentirla anche lui.
Cinque minuti prima di uscire
È già  pronto vicino alla porta
Chiuso nel guscio del suo piumino
Andava al mare a Varazze
Ma la proprietaria dell’hotel è morta
L’hotel ha chiuso
E lui non va più al mare.
Ha chiesto anche di cambiare lavoro
Il suo capo gli ha detto: “Va bene.
In quale ufficio vorresti andare?”
E lui ha risposto: “Non so”.
Non risponde al telefono
E quando risponde dà il nome di un altro.
Vorrebbe tanto essere amato
Senza per questo amare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I would prefer not to.

Anonimo ha detto...

La tua "ammiratrice" :
la parola di Bartleby, "io preferirei di no" è di fatto una delle affermazioni più rivoluzionarie che ci siano. Quando c'è una saturazione si arriva al punto di non desiderare nulla.....

Lorenzo ha detto...

Grazie, cara ammiratrice, per avermi fatto conoscere la storia di Bartleby. La persona che mi ha ispirato il post è proprio come lui.