sabato 7 settembre 2013

IL NULLA


La situazione che preferisco è stare sdraiato su un comodo materasso, nel buio totale, col silenzio assoluto, con gli occhi chiusi, di notte,  nella mia casa. Nero e silenzio all’esterno, all’interno e dentro di me. Mi piace ascoltare il mio respiro. Sentire l’aria che entra ed esce dalle narici, la pancia che si gonfia e si sgonfia. Lentamente. Seguendo un ritmo lento che è solo mio. Manca solo una cosa per raggiungere la perfezione. Riuscire a non pensare. Ogni volta ci provo nonostante sappia bene che non ci riuscirò mai. Mi accontento di lasciarmi affascinare dal concetto del nulla. Se non pensassi non sarei vivo. L’impossibilità di ordinare al nostro cervello di interrompere il flusso continuo dei pensieri è una delle condanne della condizione umana. Cerco allora di ingannarlo pensando, sì, ma al nulla. Ma anche questo trucco non può riuscire. Come possiamo pensare al nulla se il nulla è l’antitesi dell’esistente? L’atto del pensare ha bisogno di un riferimento. Possiamo illuderci di vedere il nulla se osserviamo uno spazio vuoto, soprattutto se prima non lo era. Un cielo terso dopo il passaggio di un aereo. L’esempio è stupido perché comunque guarderemmo il cielo e non il nulla, ma quello che intendo è che il nulla ha bisogno di un termine di paragone. Per capire il nulla abbiamo bisogno di qualcosa che venendo meno lo causi. Come per capire la gioia dobbiamo avere provato il dolore.
Il nulla può esistere nella nostra mente solo come contrario del tutto. Un nulla imprescindibile, archetipo, originale e imparagonabile è al di fuori delle nostre capacità intellettive o forse, più perversamente, è creato proprio dalla nostra mente che nel suo incessante cammino verso la scoperta di ciò che ci è ancora ignoto crea soggetti antitetici e puramente teorici la cui esistenza è tutta da dimostrare.  L’antimateria esiste perché esiste la materia. Se la materia non esistesse, l’antimateria esisterebbe? Ed esisterebbe sempre come antimateria o, non esistendo il suo contrario, sarebbe materia? Il nulla e il tutto sono solo nomi dati a ciò che immaginiamo debba esistere ma non siamo in grado di conoscere pienamente? O sono realtà oggettive? E cos’è la realtà oggettiva per l’uomo se non la realtà che noi percepiamo soggettivamente? La mente umana è un bambino curioso che vorrebbe sapere anche ciò che non può sapere.
E quando si scontra con il muro della “non risposta” non si arrende. 
Se ne inventa una e finge di crederci.

6 commenti:

Horro Vacui ha detto...

Pensa, a me a volte capita di avere di fronte delle persone e di scorgerci il vuoto, nonostante facciano di tutto per riempirlo con parole, gesti e quant'altro.
Ecco, se penso a queste persone, mi avvicino molto al concetto di nulla.

Lorenzo ha detto...

Proprio così. Devono parlare e agitarsi per sentirsi vivi. Io, al contrario, per sentirmi vivo, ho bisogno di silenzio e immobilità.

NERO_CATRAME ha detto...

Accetto il nulla ,non tollero il quasi.

Lorenzo ha detto...

Amo il nero. Senza sfumature.

Anonimo ha detto...

Ciao Lorenzo, ti ho nominato per The Versatile Blogger Award. Trovi tutte le informazioni sul mio blog, nel post a riguardo: http://davideidee.wordpress.com/2013/09/11/the-versatile-blogger-award-2/

Saluti, Davide

Massimo ha detto...

Va bene il nulla, ma chi è quella bella ragazza della home page. Nulla per nulla, ha un bel paio di mutandine e non solo.