sabato 25 maggio 2013

UN COGLIONE

Mi chiamo Luigi Preiti e sono un coglione che siccome sono disoccupato, un bel giorno mi sono svegliato nella mia Calabria e, con i soldi di mamma, sono andato a Roma a sparare a due carabinieri a caso perché ce l’ho con i politici. Naturalmente so di avere sbagliato e infatti ho già mandato una lettera di scuse al carabiniere ferito. A quell’altro no perché purtroppo è morto e non avrebbe potuto comunque leggerla. La cosa che mi ha sorpreso di più da quando sono in galera è stata la visita di un deputato del PSI. Non perché un politico ha voluto venirmi a trovare, ma per il fatto che il PSI esista ancora. Per fortuna c’è chi è più coglione di me e parlo dei giornalisti che hanno sentito il dovere di riportare le mie dichiarazioni su tutti i giornali, manco avesse parlato Zarathustra e si affannano a cercare di capirmi. Secondo me lo sanno benissimo anche loro, come lo so io, che non c’è niente da capire, che sono un coglione e basta. Ma scrivere è il loro mestiere e non è mica facile trovare tutti i giorni qualcosa da dire. A proposito, sto pensando di scrivere anch’io un bel libro, assieme a un giornalista, in cui sparo, questa volta, solo cazzate a caso del tipo:  “Ero di destra ma poi mi hanno convinto a votare Prodi”. Che già questa frase fa capire che razza di coglione sono, ma la Feltrinelli deve riprendersi dal flop delle vendite del libro di Amanda Knox e sta setacciando le carceri alla ricerca di coglioni come me. La gente del resto si è un po’ rotta le balle dei soliti Baricco, Saviano e De Luca. Per quanto riguarda il processo, farò ovviamente affidamento sull’infermità mentale, cercherò un avvocato che pur di apparire a Quarto Grado accetterà di difendermi e ho molta fiducia nei giudici, che come si sa, vivono in un altro mondo e non prendono una decisione giusta neppure quando sbagliano. Del resto sbagliare è umano, chi è senza colpa scagli la prima pietra (o il primo estintore che gli càpita in mano) e siamo tutti nati già con la colpa del peccato originale. Tranne i calabresi. Noi nasciamo già con i precedenti penali.

3 commenti:

kermitilrospo ha detto...

sottoscrivo..... anche se conosco alcuni calabresi incensurati

gattonero ha detto...

@KERMIT: ne conosco anch'io alcuni, vuoi vedere che il mondo è talmente piccolo che abbiamo conoscenze in comune?
Quanto al coglione citato nel post, è chiaramente in buona compagnia, tra giornalisti, avvocati, giudici e medici (per la parte che accerterà e sottoscriverà la sua infermità mentale).
Quella del PSI è una tua gag o davvero esiste ancora?
Ciao.

fracatz ha detto...

Ma ti rendi conto a quali livelli di incompetenza siamo giunti,
tutta questa improvvisazione, questa mancanza di professionalità per me sono colpa della cosiddetta sinistra, delle utopie che usa per nascondere le sue incapacità.
Così, piano piano, perdendo le competenze che i nostri padri si tramandavano da secoli con l'apprendistato, siamo scivolati a livelli di paese cazzaro, circondati da miseri millantatori autodidatti, nuovi parolai, ma morti di fame senza speranza.
Un calabro dovrebbe averla nel sangue il corretto uso dell'arma, cazzo!