L’uomo, per sua natura, non potrà mai essere veramente libero, se non con la morte. Sentiamo il bisogno di libertà quando non ce l’abbiamo, ma quando ci è permesso tutto, o perdiamo la ragione e facciamo una brutta fine o ci spaventiamo e non facciamo proprio nulla. Perché se hai una sola strada da percorrere, vorresti che ce ne fosse un’altra. Se ce ne fossero due non sapresti quale scegliere e, una volta scelta, avresti sempre il dubbio che era meglio l’altra. Se hai infinite strade finisci inesorabilmente per perderti. Ma se davanti a te non c’è nessuna strada ma un immenso deserto allora sì che impazzisci. L’uomo di fronte alla libertà assoluta viene preso da un senso di nausea, di vertigine. Perde il senso della realtà, è disorientato, messo di fronte alla libertà di scelta si trova di fronte ad una responsabilità che lo spaventa. Ha paura di prendere la decisione sbagliata, non si sente all’altezza. E’ allora che sente il bisogno di qualcuno che lo aiuti a scegliere la strada migliore, o che, comunque, scelga per lui e gli tolga il peso opprimente del rischio di sbagliare. L’uomo vuole che qualcuno gli indichi la via da seguire, qualunque essa sia, giusta o sbagliata. Così, se le cose andranno male, potrà prendersela col destino e non sentirsi in colpa. Potrà dire a sé stesso, con nascosto sollievo: “Non potevo farci niente.”

E’ per questo che si crede in Dio. E’ per questo che hanno creduto in Hitler o in Bin Laden. E’ per questo che si rimane comunisti. E’ per questo che si moriva per la patria. E’ per questo che l’ideale è fondamentale per l’uomo. Vera o falsa, giusta o sbagliata che sia, l’uomo si crea da sé un’idea, una strada da seguire, per non perdersi nel deserto di una libertà che più è grande più gli appare senza senso.