Oggi un
tossico ha rapinato una farmacia minacciando la commessa e i clienti con una
siringa contenente una dose di vaccino Novartis. Nonostante questo continuo a
pensare che potrebbe andare peggio. Quando guido mi piace fermarmi
davanti alle strisce pedonali e lasciare attraversare i pedoni. Lo faccio più per curiosità che per
gentilezza o senso del dovere. Mi diverte osservare lo sguardo meravigliato
della gente che mi guarda e sembra pensare tra sé: “Ma allora un mondo migliore
è davvero possibile!” Quando non guido, invece, e mi trovo a camminare sui
marciapiedi, magari alle otto del mattino, incontro solo persone che stanno
parlando al cellulare e allora sono io a meravigliarmi di non avere anch’io
qualcosa da dire a qualcuno al cellulare. Soprattutto a quell’ora, io, di
solito, non ho nulla da dire a nessuno, neppure di persona. Così mi intristisco
e mi sento un uomo inutile.
Un mattino, alle otto, ho
incrociato un tale che riteneva di fondamentale importanza comunicare ad un suo
simile che, nonostante la stagione fosse poco propizia, aveva trovato molti
funghi in un boschetto e attribuiva ciò al particolare micro-clisma di quel
posto. Chissà se dall’altra parte gli avranno fatto notare il lapsus con la parola
micro-clima o saranno corsi in farmacia a comprare dei clisteri per far
crescere i funghi. Mi sono immaginato la faccia pallida del farmacista
rispondere che vendevano solo prodotti per farli sparire, i funghi. E il
conseguente attimo in cui i due umani hanno creduto reciprocamente di essere
davanti a un pazzo.
Non so se questo è un mondo
migliore o peggiore di altri, ma è certamente un mondo in agonia.
E l’agonismo è una delle cause.
Ormai si bara anche alle Paralimpiadi. Si finge un handicap più grave per
gareggiare in categorie dove si possa vincere più facilmente. O, addirittura,
si approfitta del “vantaggio” di non sentire nulla nella parte bassa del corpo
per fratturarsi le dita o schiacciarsi le palle al solo scopo di aumentare la
scarica di adrenalina e ottenere prestazioni migliori.
Ormai più nessuno si azzarda a
dire che la vita è bella perché sa di non essere credibile. Così provano a
convincerci raccontandoci che sì, è vero, la vita fa schifo, ma siccome è
l’unica cosa che abbiamo, dopo ogni batosta dobbiamo sempre e comunque
rialzarci. Ma perché mai? Se l’unica cosa che avessi fosse Mike Tyson che mi
sbatte continuamente al tappeto, io dovrei continuamente rialzarmi per prendere
altre botte perché Mike Tyson è l’unica cosa che ho? E poi, scusate, agli altri
che cazzo gliene frega se io voglio restare al tappeto? Saranno pure fatti miei
o no? Io non devo rendere conto a Dio di nulla fino a che lui insiste a non
rendere conto a me e non mi spiega com’è che sono finito sul ring quando il mio
sport preferito è sempre stato il curling. Figuriamoci se devo stare a seguire
i consigli di Luciano Ligabue.
“E’ brutto il bello, è bello il
brutto!” cantano le streghe del Macbeth.
C’è troppa confusione di valori.
Tempo fa, la mia ex-fidanzata Marisa Tomei mi chiese: “Ma io ti piaccio per
come sono io o per la mia troiaggine?” Io le risposi che non pensavo fossero
due cose diverse. Sul momento non replicò, ma dopo alcuni mesi mi disse che
aveva iniziato a fare sesso con un altro uomo. Da allora i nostri incontri
diventarono più sporadici. Ci vedevamo solo il mercoledì sera alla Sala Bingo
della Quinta Strada, finchè non fu distrutta da un incendio doloso. Ora ci
mandiamo solo gli auguri di Natale via sms. Pensandoci bene, non ci siamo mai
lasciati ufficialmente anche se lei ora convive con qualcuno mentre io convivo
con me stesso. (Escludendo un gigantesco coniglio domestico che ho chiamato
Donnie Darko).
La troiaggine, volevo dire,
andrebbe glorificata e celebrata come l’unica via di salvezza dell’umanità. E
non c’è bisogno di scomodare San Gregorio Magnaccio, protettore dei protettori.
Basti pensare allo Hieros Gamos, la prostituzione sacra, che non ha bisogno di
protettori, caso mai di preservativi. Perché se trovo quello stronzo che ha
avuto la bella idea di collegare il piacere sessuale alla riproduzione umana lo
crocifiggo senza pietà. Altro che mettere in croce quel povero cristo di un
ebreo che andava in giro a predicare in ciabatte e morì senza sapere cosa fosse
il Cattolicesimo e dove fosse, esattamente, Roma.
20 commenti:
Amen. E tutta quella sguana.
divento adepta di questa nuova religione: troianesimo..
dopo un po' mi sono perso, però fin quando l'ho letto era un bellissimo post (come sempre)
"Apri la tua bocca, la voglio riempire". Ecco cosa mi ripeteva quel povero cristo.
E quello che diceva, poi faceva.
Ma gli esegeti hanno poi travisato tutto ...
io non mi sono persa e l'ho trovato interamente un bellissimo post
Il mondo caro Lorenzo è cio che vogliamo cosi come lo creiamo, ne piu ne meno.
Maurizio
E' vero che la gente si meraviglia quando la lasci passare sulle strisce.
anche io faccio quella cosa..di far passare la gente sulle strisce...e davvero alcuni si meravigliano e ti guardano come fossi un extra-terrestre...
ps una volta una mia ex collega disse ad un cliente per telefono,volendo intendere una donna non magra.."certo,non è una sifilide"...Io sono morta per lei...e poi l'ho sentita dire la stessa cosa la seconda volta,così ho deciso di dirglielo,x il suo bene.lei si è offesa...l'ignoranza si offende spesso..ma io,ti giuro,l'ho fatto x evitarle di fare altre figure tristi....
un bacio
ciao
E.
Devi presentarmi Marisa Tomei
l'ho scopata anch'io Marisa Tomei 2 o 300 volte sul mio divano... ma lei non lo sa.
Scrivere in modo difficile per poter dare l'interpretazione che fa più comodo.
Se avessero scritto:" In quel giorno, Maddalena gli fece un pompino." gli esegeti e la loro ermeneutica del cazzo sarebbero stati fregati, cara R.W.
Temo purtroppo che anche scrivendo in modo molto diretto, chi vuole vederci ciò che vuole nelle parole che legge ci sarebbe comunque.
Gli esegeti avrebbero solo interpretato a loro favore anche un pompino, caro Lorenzo.
Io quando arrivo alle strisce pedonali mi fermo e faccio passare, quindi non santificarti per quello che è un dovere civico.
Però non mi fermo sempre. Se nello specchietto retrovisore vedo che dietro c'è un'altra vettura, meglio ancora se c'è proprio la coda, il mio senso civico scatta immediatamente, a costo di inchiodare. Mi diverte troppo far girare le palle a chi mi segue, e so bene che è così, lo vedo dallo sbuffare spazientito dell'incivile là dietro e dai clacson di chi sta in coda e non capisce perché siamo fermi.
E più sono lenti i pedoni, anziani e ragazzini (questi un po' strafottenti, per la verità) più mi sollazzo (non fare rime, per favore).
Se non c'è nessuno dietro di me arroto senza pietà: non capisco perché decidono di attraversare proprio quando arrivo io, rompicoglioni che non sono altro.
Ciao.
Caro Gatto Nero, ricordati che sei un gatto nero. Attraversano quando arrivi tu per evitare che sia tu a passare davanti a loro.
comunque l'unica soluzione all'annoso problema che c'è scritto qua sotto è semplicemente non entrare mai più in nessun social network... o in alternativa uccidere crozza.
Oppure reinserire nel programma scolastico Groucho Marx.
La troiaggine ravviva il mondo, diciamocelo.
comunque, io ascolto assai curiosamente le telefonate altrui, già che, peraltro, mi vengono imposte in assenza di privacy, e mi meraviglio di quanta inutilità possa essere trasmessa a qualsiasi ora del giorno.
La pensiamo uguale, mi sa; e mi vien la tentazione di chiederti il numero di telefono ma poi, appunto, penso che non avrei nulla da dirti.
:-P
Bonne semaine.
Mi sento molto Marisa Tomei.
@Milk allora io starei attento a MagneTICo e al suo divano ...
=)
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