Ci sono sempre nuovi modi per
morire. L’ultimo trend arriva dall’Angola dove è sempre più praticato
l’autocannibalismo. In Europa è praticato solo da alcuni architetti che,
diventati vegetariani e poi vegani, continuando nella logica di non cibarsi di
alcunché che provenga da animali o che venga ucciso (che sia un bue o un
radicchio) sono approdati ad un autocannibalismo soft. Si nutrono più che altro
di pellicine e hanno sempre l’umore pericolante come i tetti dei pala-qualcosa
che progettano. In questi casi la morte non arriva mai abbastanza in fretta. Io
non ho nulla contro l’ammazzare animali per poi mangiarseli. Non fanno forse
così anche gli animali? E’ vero che gli uomini non si limitano a cacciare ma
allevano appositamente bestiame allo scopo di ucciderlo e poi nutrirsene, ma
credete forse che se i gatti fosseri dotati di pollice opponibile non farebbero
altrettanto con i topi e gli uccellini, facendo perdere il posto a quelli che
lavorano alla Whiskas? E se fossimo anche noi uomini allevati, a nostra
insaputa, dai vermi che ci aspettano sotto terra per nutrirsi dei nostri
cadaveri? Se i cimiteri fossero un’immensa catena di McDonald’s dei vermi?
Avete idea di quante ci cose possono accadere a nostra insaputa, oltre a
ricevere soldi da un partito?
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3 commenti:
Nei cimiteri hanno costruito spazi per i tabagisti. Si chiamano crematori.
Nei cimiteri sono secoli che hanno istituito la mensa (sana in corpore sano) per i divoratori di bare = sarcofagi.
Son sicuro che da morto sarò un ottimo McHamburger (esiste?)
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