venerdì 23 marzo 2012

POLLERIA ASTIGIANA


Essendo io dotato di una manualità paragonabile a quella di un serpente o di un Giangiacomo Feltrinelli, ho sempre evitato di eseguire operazioni più elaborate della masturbazione. Se a quest’ultima venisse riconosciuto, come sarebbe giusto, il crisma della pratica religiosa, oggi sarei, nella gerarchia ecclesiastica, un paio di gradini sopra Dio. Ora, tutti sanno che sono una persona molto riservata e non ho mai esibito in pubblico la mia origine divina (se non per evitare gli autovelox). Vesto in modo dimesso, non uso le Paciotti e ho segnalato come “spam” le mail che quotidianamente ricevo da Marco Travaglio. Ciò nonostante mi trovo talvolta a dover presenziare ad eventi per dovere contrattuale col mio sponsor: La Polleria Astigiana.
In tali occasioni assumo le sembianze di Alba Parietti per non essere riconosciuto e trovarmi dei chiodi piantati nelle mie pur inutili mani.
Mi trovavo, giusto l’altro ieri a Gallipoli, al convegno: “Essere Lorenzo Longhi nel XXI secolo” e discutevo con alcuni miei colleghi sulla teoria del Caos. A causa di un malfunzionamento di Skype, Siddharta non aveva potuto comunicarmi preventivamente che anche lui si sarebbe insiliconato in  Alba Parietti, ma fortunatamente fu impossibile per la Security stabilire quale delle due fosse quella finta, dal momento che anche quella vera è ormai finta. Lui/lei sosteneva che il caso non esiste. Non si spiegherebbe altrimenti perché la Cancellieri faceva il poliziotto ed Eva Henger il porno e non viceversa. Io non lo contraddissi (anche perché mi stavo innamorando della mia scollatura) e pensai a mia moglie che da anni cerca di convincermi che ho un figlio. 
Cosa assolutamente non vera.
In realtà, una persona di piccola statura, passa saltuariamente davanti alla porta del mio studio, ma ho il sospetto che sia un nano travestito da bambino. Mia moglie dice che quando non lo vedo è perché è all’asilo ma secondo me non può permettersi di noleggiarlo per tutto il giorno.

Nota dell’autore: Nel caso vogliate recitare questo monologo a teatro, ricordatevi di usare una marcata “esse” piacentina.

7 commenti:

Soffio ha detto...

Mi colpisce che qualcuno ricordi ancora G G Feltrinelli quello del traliccio

gattonero ha detto...

GGF, ok so quasi tutto, meno le ultimissime scoperte.
Della "s" piacentina non so un tubo (urge remake sonoro).
Della Polleria Astigiana, zero via zero.
Di Gallipoli ho ricordi ingialliti, a parte MD che colà aveva un salvagente con l'ochetta.
Ecco, tra queste quattro cosine non riesco a trovare un collegamento.
Fiat (il riferimento è casuale) lux.
E ciao.

magneTICo ha detto...

che spasso!

Pierluigi ha detto...

Lo sanno tutti che a Segrate il timer fu manomesso da Inge Schoenthal (il marito di Giangiacomo).

Anonimo ha detto...

semplicemente fantastico... :-))

NostraDannus ha detto...

Chapeau al maniscaltro che è in te.

kermitilrospo ha detto...

io i piacentini di solito li riconosco dalla erre, non dalla esse, per cui se la tua era una battuta non l'ho proprio capita. XD