domenica 23 gennaio 2011

LO STATO DELLE COSE



Credi che io non sappia cosa pensi
Quando ti svegli al mattino?
Quello che penso io.
Credi che io non conosca il tuo dolore?
E’ uguale al mio.
Credi che io non mi accorga
Della tristezza dietro al tuo sorriso?
Credi che la mia vita non sia stata
Dura come la tua?
Anche a me hanno fatto del male
Anch’io non so perdonare
Anch’io mi sono pentito
E a volte non è bastato.
Anch’io ho irreparabili danni
E mi stupisco di essere qui
Anch’io ho un maledetto segreto
Che a nessuno riuscirò a confessare.
Credi che mi basti essere amato
Per non sentirmi solo?
Credi che io non ti capisca
Solo perché sei diversa da me?
Guarda la gente che cammina per la strada
Tu credi che sappia dove vada?
Tu credi che sappia perché?
Tu credi che se la sappia cavare?
Tu credi che sappia perché è lì?
Anche la gente sa che ovunque vada
Non riuscirà a fuggire da qui
Perché il mondo è rotondo
E non ne esiste un altro.
Anche la gente sa di non sapere
E vive aspettando che succeda
Quello che non conosce
E vive perché ogni mattina
La sua anima ancora respira
E il suo primo pensiero
È uguale al tuo
E al mio
Anche se pensa che sia solo il suo.
Quel folle pensiero d’amore e di morte
Che ci fa credere di essere gli unici
A non essere riusciti a capire.
Io so tutto di te ma non ti conosco
E non ti conoscerò mai
Io so nulla di me
E non m’importa
Non cambierà lo stato delle cose.




5 commenti:

davide idee ha detto...

ci metterei sotto una base elettronica per farci una canzone, suona proprio bene

[da te mi sarei aspettato anche un commento sulle parole]

gattonero ha detto...

Da soppesare riga per riga, parola per parola.
La trovo più profonda di quelle che, forse, erano le tue intenzioni.
Amaramente interrogativa.

FrammentAria ha detto...

e no! ho appena detto che è inutile domandar(mi)!

(però bello)

premio petrolio ha detto...

ECCO cos'è felicità: condividere pensieri con uno sconosciuto! :)

Silvano Bottaro ha detto...

"La rassegnazione è un suicidio quotidiano."

Honoré de Balzac, Illusioni perdute, 1843