Le dannazioni si riconoscono dagli occhi
Un tempo credevo servisse
Guardare le foto di gente morta
E dirsi “Carpe Diem” mio capitano
Ma sono solo giochi di parole
A volte indosso il costume da SuperLori
Ma la pancia si vede uguale
La gente finge di parlare con gli altri
In realtà vuole solo far rumore
Per coprire il silenzio che ha dentro
Accontentiamoci e accoltelliamoci
Cerchiamo l’equilibrio
Sempre più in basso
Fino a godere del nostro malessere
Le dannazioni ci tengono in vita
Avvitamenti vertiginosi
Bramano lo schianto al suolo
Tuffi carpiati da altezze impossibili
Da dove non si vede il mare
E forse neppure c’è.
Il nostro tempo ha sempre più fretta
La nostra ansia è sempre più in ansia
La nostra vita vuole farla finita
Ma noi no.
Ci riconosciamo dagli occhi
E ci basta una carezza
La dannazione è la nostra salvezza.
4 commenti:
La dannazione caro Lorenzo a volte è una scelta.altre no.Certo comunque fa parte di noi,il difficile è quando appunto non è una scelta.E' vero,ci accompagna,ci da forza,ce la toglie,ci fa guardare al paradiso come ad un iferno di ghiaccio e ci teniamo caldi nel tepore del vero inferno.Si basta poco per riconoscersi,poche parole,giusti silenzi,una carezza dell'anima.Ma attenzione la dannazione può essere la nostra salvezza,ma anche la totale devastazione.
la dannazione, a volte, è una salvezza!!! Parole inebrianti, sarò lieta di seguirti.
Tante ne hai al tuo seguito mio signore, perchè scegliere la prediletta quando di un gregge si può godere?
Rimango qui sulla nuda collina e attendo, il mio turno è lungo a venire.
Lieta rimembro i volti di chi ti assaggiò e trasacinando le gambe si mosse per non tornare
Posta un commento