martedì 2 giugno 2009


Lui camminava per la sua strada
La vide e le parlò
Lei gli chiese di adorarlo
Lui rifiutò
Allora lei lo implorò di lasciarsi adorare
E lui ci pensò
Allora lei lo supplicò di poterlo venerare
E lui accettò
Allora lei volle sapere di più del suo Dio
Si permise di fare domande
E persino di sorridere
Lei si offriva come schiava
Capendo dalla dolcezza dei suoi occhi
Che lui non ne avrebbe approfittato
Lui nascose volutamente il suo sguardo
E la mise alla prova
Diventando un dio cattivo e bastardo
Lei fece un passo indietro
Lui capì
E fece un passo indietro
Lei capì
E si offrì di nuovo.
Ricominciò la danza
Fino a che punto lei voleva arrivare?
Fino a che punto lui poteva arrivare?
Come al mercato di Porta Portese
La trattativa riprese
Si confusero le parti
Di chi compra e di chi vende
Ma l’indugio o il coraggio
L’affare fatto o l’occasione persa
Dipendeva solo da loro.

Mercanteggiamo da soli
La nostra voglia di vivere o morire
Decidiamo da soli
Il prezzo da pagare
Che sia uomo scimmia o caprone
Non c’è differenza.
Chi vuol essere schiava
Lo vuole per sé stessa
Non guarda neppure in faccia il suo padrone.
e non esiste schiava migliore
di chi sa essere anche padrona.

E la danza riprende
oggi sto sotto io
domani toccherà a te
vogliamo essere liberi
di dipendere dall’altro
vogliamo morire vivendo
e non vivere morendo
ci divoreremo godendo
la preda e la belva si confonderanno
fino a scoppiare del loro piacere
e diventare brandelli di universo
gli astronauti hanno detto
che lo spazio sa di carne.

Dammi la tua. So cosa farne.

13 commenti:

Asha Sysley ha detto...

Per coloro che stanno assaggiando il nuovo o che si destano dal sonno profondo, non esiste notte dormiente. Ora il tempo prosegue lentamente e vorremmo che non passasse.
Rimaniamo a leggere e a toccare con le mani quell'etereo che davanti si è identificato in colei che non credevamo essere.
E non basta la disillusione di una idea o di una immagine perchè tutto taccia, ma questo alimenta ancora di più la nostra brama.
E quando la paura si trasforma in piacere, non c'è nulla di sbagliato nelle essere schiava o padrona, miscelare sapientemente le due cose per arrivare ad ottenere ciò che vogliamo.
Ma cosa è che vogliamo veramente?

NERO_CATRAME ha detto...

Passi di danza conosciuti,imparati a muovere tanti anni or sono.
Al mercato di Porta Portese dove sul banco della carne non c'eran pretese,solo uno scambio innato e spontaneo dal sapore di sangue.E in quella danza che non muoveva passi di paura ma univa le braccia per girare insieme,rimanevala pace alla fin del baratto,a volte un danzatore dormiva vegliato dal sonno dell'altro e poi si scambiavano i ruoli,perchè la dannazione non permetteva di farlo insieme.
E mai si scambiarono uno con l'altro,perchè ciò che volevano era la stessa cosa.E se sulla pelle rimaneva il segno del loro passaggio,mai chiesero la carne dell'altro perchè sapevano che avrebbero preteso ognuno la propria.

Silvia... ha detto...

M e r a v i g l i o s o o o o o !!!!

Silvia... ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Antonia Storace ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Antonia Storace ha detto...

Mercenari di carne e di sogni.La recita fa parte del gioco.


Un sorriso.Antonia.

Lorenzo ha detto...

Un caro saluto
al commentatore indeciso.

Asha Sysley ha detto...

Lorenzo mio, spiazzi i dannati. Figurati gli indecisi ...

Paola ha detto...

In amore non esistono schiavi ma solo due cuori... due corpi e un'unica anima... a turno si può impersonare il diavolo o l'angelo... ma alla fine tutti e due ottengono icò che desiderano...
Ciao Lorenzo buona giornata un abbraccio

PS: mi spiace non te le posso prestare... può essere che non le abbia!!!

Veggie ha detto...

Dipende sempre tutto solo da noi... e sappiamo quel che vogliamo ancor prima di concretizzarlo... il difficile sta solo nell'individuarlo...

giardigno65 ha detto...

La cuoca

Oh! Che fortuna credevo d'aver trovato
ad essere finito nella cucina
di una così gran cuoca
dall'accento francese.
Croccante mi fece diventare, esternamente
e dentro morbido al punto giusto
col bel grasso gocciolante
- denso e profumato -
che si faceva intingolo
in cui fiducioso crogiolavo.
Oh! Di me fece un bel pasto
da offrire a se stessa
per premio, per lusso, per golosità.
E quando fui cotto
dal forno mi tirò fuori
- fumante e sfrigolante -
e annusandomi soddisfatta
mi poggiò sul tavolo
a raffreddarmi un po'.
E lì, già sazia, mi dimenticò.

Buon appetito a te!!

Nicole ha detto...

tu danzi tra le parole...
Ho sempre saputo e pensato che non esistono schiave inconsapevoli. E' nel Dna!

Nicole ha detto...

nel dna di alcune...