sabato 4 aprile 2009


Mi chiedi perché sono triste.
Sono triste perché sono vivo
E la vita è triste.
Non basta neppure essere stupidi per essere felici.
Perché se lo stupido non sa essere infelice,
non sapendosi porre domande “intelligenti”,
Ugualmente non è felice
Non sapendosi dare banali risposte.
Dunque sono triste
Perché non potrei essere altrimenti.
La mia unica certezza
Tra milioni di dubbi
È che la vita non è bella
E questa non è la mia opinione personale
Ma un fatto incontestabile.
La storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
È una grandissima stronzata.
Il bicchiere non è mai né mezzo vuoto né mezzo pieno
È solo un bicchiere con un po’ d’acqua dentro
E se la felicità è l’acqua e l’acqua è poca
Non è colpa mia
Non l’ho versata io.
E non venitemi a dire che dipende da me
Riempire quel bicchiere
Sarebbe come chiedermi di pisciare nell’oceano
Per provocare uno tsunami.
Quello che posso lo faccio volentieri.
Vivere è l’unica cosa che possiamo fare
Abbiamo forse altri impegni?
Non vorrei deludere nessuno
Ma non ho mai pensato al suicidio
Se in Comune ci fosse l’apposito modulo
farei spesso domanda di morire.
Ma solo part-time
O a tempo determinato.
Quindi se l’unica opzione rimasta è vivere,
Vivo.
In realtà non è da molto che vivo.
E mi sono accorto che siamo in pochissimi a farlo.
Sono circondato da esseri sopravviventi.
Mia Cara Elisabetta
ora so quello che devo fare.
So bere la tequila leccandoti il sale da un capezzolo
E il succo di limone dall’altro.
So sciogliermi negli occhi di una bimba
Che non sa ancora parlare
Ma mi sorride perché mi riconosce.
E’ la tristezza la mia sincera amica.
E la felicità è una puttana
Che può farmi star bene un paio d’ore
E di questo le sono grato
Non le porto rancore.
Il trucco è far della tristezza
Un punto di partenza e non di arrivo.
Farne un tappeto e poi ballarci sopra.
La tristezza non m’intristisce
Come la gioia non mi guarisce
Ho attraversato la notte per arrivare al giorno
E ho dovuto morire per rinascere.
Dunque, perché sono triste, Cara Elisabetta?
perchè sono vivo.
Ma almeno lo sono davvero.
E quando il sole spegne gli abbaglianti
E sembra un tuorlo d’uovo all’orizzonte
Mi sento un canarino spettinato
Dalla carezza di un rinoceronte.










11 commenti:

Nicole ha detto...

Io voglio il sole dentro di me...ma non ci riesco. Ma continuo il mio percorso, anche se oggi mi sento tratteggiata dalle tue parole.

NERO_CATRAME ha detto...

La felicità è veramente effimera,ma non per questo la tristezza deve essere costante.Sei un canarino con la carezza di un rinoceronte,sei comunque un uomo,un animale.Mi sono spesso chiestos se gli animali sono tristi e li vedo così solo quando ci siamo vicini noi,loro devono vivere,sopravvivere,è quello che conta cercare di portare a casa il massimo da ogni giorno.E lasciarsi addolcire dal sorriso di una bambina che neanche parla e a cui sembra ancora tutto un sogno.Quindi sii meno triste caro Lorenzo e insegnarle a sognare,a volare che chi vuol essere lieto sia del diman non c'è certezza.Diceva così il tuo omonimo.

Silvia... ha detto...

...il canarino spettinato dal rinoceronte è un fantastico calcio in .... alla tristezza !...di acqua nel bicchiere ce n'è...godi della generosità delle donne,... hai doni magnifici...quanta altra fame hai da non riuscire a colmarla? ... Smettila di fartela coi soppravviventi...o lo fai perché sai d'aver molto vissuto...???!!!
Oggi sono pungente, magari distraggo la tua tristezza !!!!

follementepazza ha detto...

sai che ti dico...:assulutamente niente...:P

Ale ha detto...

secondo me la felicità non esiste...
tutti siamo infelici, chi più e chi meno..ma tutto lo siamo..
c'è chi però non la sente, fa in modo di non sentirla, mascherando magari la propria situazione favorevole con un "toh, che bello..oggi sono felice"..una sorta di autoconvincimento..

maripaprika ha detto...

com'è mio il fare tappeto di tristezza e poi ballarci sopra... e mi viene in mente shiva che danzando crea e distrugge i mondi e le cose... semplicemente nel momento in cui mi sento semplicemente danza finisce che adoro viverla... anche sul consapevole tappeto di tristezza... un bacio per quel che vale qui e per come fatichiamo a darli altrove

Marta ha detto...

io domanderei semplicemente ze c'è mai stato un uomo felice...
ma la felicità viva in maniera alternata in ognuno di noi...
non sappiamo coglierla...
sappiamo porci domande dire d'essere giu di non sentirci all'altezza...
ma poi per cosa? per vivere?
cazzo, la vita è la nostra, ci va sempre male, a tutti, è vero a volte, solo che quando ci va bene noi nemmeno l'ascoltiamo!

mIsi@Mistriani ha detto...

lo sai già quello che penso

[continuero' a leggere,e scrivere]
e grazie,della risposta

Asha Sysley ha detto...

Spesso mi chiedono perchè sono triste. Ma "triste" non è la parola giusta. Sto solo fermandomi a guardare e quello che vedo non è quello che sento, spesso non riesco neppure ad esprimere il disagio che ho dentro, che mi lascia accidiosa alla vita.
E poi, come un vento scirocco, ritorno alla vita, faccio follie, riempo la vita degli altri, seppure per un momento.
E se la felicità è un pò una puttana, che per breve tempo di fa star bene, a volte lo sono anche io quando regalo agli altri un sorriso o un momento di felicità che mi rendo conto essere effimero e che dopo poco passerà.
Ma ciò, mio caro Lorenzo, non mi sconvolge. Tutto, per me, ha un senso.
Come le persone si abituano alle cose e non si rendono conto del loro valore, la felicità ci sfugge dalle mani e si fa baciare solo poche volte per farci assaporare intensamente quell'attimo che non sai mai quando tornerà.
E se tutta la vita fosse felice, saremo immensamente tristi proprio perchè è il nostro sbalzo di emozioni a renderci vivi e felici di esserlo.
E se gli stupidi non sanno essere infelici ne felici, vivranno sempre in quello stato di limbo e di sonno che, sinceramente, non ho mai desiderato.
A volte ho pensato seriamente se fosse stato meglio non sapere, non sognare, non sperare.
Poi ho visto il nulla negli occhi degli altri e mi sono detta: "Va bene così. Baratto la mia sofferenza con la consapevolezza di sapere cosa vuol dire essere felice".

IsaccoNucleare ha detto...

mi ricorda molto la concezione pascaliana della vita, il divertissement e tutte le cose a esso collegate...post molto bello
complimenti

Roberta ha detto...

Un dolce augurio di buona Pasqua