martedì 30 dicembre 2008

PIACERE, SONO IL DOLORE.


Quando il male diventa insostenibile non ti rimane che volergli bene. Ti metti un bel cilicio e ricopri il tuo masochismo di religiosità. Oppure ti lasci andare alle più perverse fantasie fino a raggiungere l’orgasmo. Tanto di fantasia e di piacere non è mai morto nessuno. È solo un trucco, uno dei tanti, per tirare avanti, per accettare la vita. Qualcuno ha detto che se si volesse sintetizzare il risultato di millenni di pensiero filosofico bisognerebbe porsi un’unica, semplicissima domanda:“Suicidarsi o no?” Vivendo scopriamo che noi e la nostra vita non siamo la stessa cosa. Che le cose non vanno come vorremmo che andassero. E lo accettiamo. Poi scopriamo che non ci è dato sapere perché ci è stata data la vita , e da chi. Ed anche questo lo accettiamo. Ciò che non riusciamo ad accettare è il male. Il dolore. Senza spiegazione .Perché devo soffrire senza un motivo? Questo è troppo crudele per essere accettato. Ed ecco che allora la nostra mente, per evitare di impazzire, corre ai ripari. Si autoconvince di una bugia creata da lei stessa. Produce una specie di anticorpo per proteggerci dalla verità. Perché la verità è che, almeno finchè saremo vivi, non avremo nessuna spiegazione logica al nostro dolore. Ma questa verità è troppo dura, troppo estrema, troppo disumana per essere sopportata. E allora la mente corre ai ripari. Se il dolore è troppo atroce per essere sopportato io mi autoconvinco che il dolore mi piace, al punto che alla fine mi piace davvero. Oppure se proprio non riesco a farmelo piacere gli dò una spiegazione, uno scopo. Soffro per qualcuno, per qualcosa, soffro per essere un domani ricompensato. Ma chi mi può ricompensare di una cosa che non ha spiegazione? Soltanto un'altra cosa che non ha spiegazione, e cioè dio.Allora per sopravvivere al non sapere credo. Per sopravvivere al dolore me ne innamoro paganamente trasformandolo subito in piacere o religiosamente usandolo come moneta con cui comprarmi un'altra vita dove finalmente potrò essere felice.Il dolore è bello perché mi permette di guadagnarmi un'altra vita senza più dolore.Ma se lo scopo è la vita senza dolore come puoi dire che il dolore è bello? Il masochismo e la fede sono solo due modi di tirare avanti. Come l’alcol, la droga, il sesso e tutti gli altri vizi. Chi non ha nessuno di questi vizi rischia di arrivare al suicidio, e non è detto che la sua non sia la decisione più lucida e consapevole, anche se molto difficile da accettare per noi viziosi.

16 commenti:

NERO_CATRAME ha detto...

Certo il dolore è una droga,il piacere del dolore.Lo fai tuo,cerchi di lenirlo,di dominarlo,di rigettarlo.Ti scava dentro,ti mangia,ti fa sentire posseduto,ti fa sentire completo.Il dolore dell'anima ti uccide lentamente creando un mondo dentro di te totalmente differente dall'esterno.Il dolore è estremammente personale.Il dolore fisico è guaribile più facilmente,porta cicatrici visibili,è affascinante,eccitante.
Piacere ,sono il dolore.Piacere mio non voglio il dottore.

follementepazza ha detto...

il dolore serve per capire cosa ci fa male...secondo me...senza dolore niente farebbe male...o per lo meno non percepiremmo il male...

Asha Sysley ha detto...

Amore-Odio, Piacere-Dolore, Ridere-Piangere, Vita-Morte ...

Sono tutte cose strettamente correlate. Io Amo e Odio anche contemporaneamente, Rido e Piango a volte nella stessa emozione, Morirò vivendo e alcune volte l'ho già fatto.

Piacere e Dolore. Questo si può scegliere. Mentre il Ridere e il Piangere viene innato, la Vita e la Morte è decisa, l'Amore e l'Odio è profondo, questo si può decidere. Possiamo decidere in che cosa sprofondare. Possiamo decidere di fondere le due cose. Possiamo decidere che il Dolore funga da piacere.

E' una sensibilità elevata. Viene a seguito di particolari traumi che ti fanno rimanere catatonico per un lasso di tempo. In quel tempo pensi al tuo dolore, il dolore passa e tu pensi al tuo dolore, il dolore si attenua e tu pensi al tuo dolore, il tuo dolore ti sta abbandonando e tu sorridi ed è piacere perchè hai sofferto tanto, hai sofferto grandemente e ora è piacere perchè sei vivo, perchè riesci a guarire, perchè provi piacere dal momento in cui smetti di rigare le tue braccia con un coltello, vedi scorrere copioso il sangue, lo assaggi, con la lingua curi le ferite e ti ascolti.
Ascolti il tuo corpo guarire, il piacere del dolore passare.

Poi ci sono i dolori dell'animo. Quelli non si curano facilmente, ma si tramutano. Si tramutano in demoni con i quali devi scontrarti più volte nella tua vita, nella stessa giornata, nello stesso momento. E in quello non c'è piacere, non si uccide un demone, si impara a gestirlo, lo si educa e poi, mentre cammini di notte, lo si schiera affianco.

(Dal Film Il Danno) "Le persone che hanno subito un danno sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere. Così, quando accade a gli altri, non se ne curano. Sanno che sopravviveranno anche loro."

Jessica ha detto...

come dire...
sono un po' sconnessa dopo aver letto il tuo scritto.
...
Il dolore porta alla tristezza, la vera tristezza porta al suicidio e la tristezza è un vizio.
Ok, Papa Gregorio Magno decise di eliminare la tristezza da quei allora otto vizi capitali, ma questa cazzo di malinconia è rimasta ugualmente, è rimasta quella che è sempre stata… quindi non ho la fede, ma sicuramente non mi manca l'alcool, la droga e il sesso eppure non mi è così difficile accettare la decisione lucida e consapevole del suicidio. Forse tengo quest’idea perchè sono ancora troppo poco viziosa, depravata e degenerata?
Non lo so, ripeto... mi hai sfasciata.

Marta ha detto...

a volte il dolore non è altro che piacere intenso...è che noi non lo sappiamo percepire come tale!

Anonimo ha detto...

Non ho voglia di scrivere sul dolore, ne scrivo troppo sul mio blog.

...sono passata solo per un bacio,
una carezza,
..un timido sorriso,
un pò forzato..ho poco da sorridere ma, ti voglio bene, e per questo in fondo sorrido.

Auguri Lorè, Sereno 2009.

Silvia... ha detto...

...il primo pensiero a questo post è stato "la nascita", il dolore del travaglio, dove il corpo si dilata per il passaggio di una nuova vita...

E se parliamo d'altro...Piacere, sono il dolore.
Piacere mio, giochiamo al dottore ?!!?

sunflower ha detto...

quindi per chi nn sa trovarsi nemmeno un vizio l'unica alternativa è il suicidio?
ci devo riflettere...avrò qualche vizio...magari nn ne sono consapevole ma devo averlo...

Veggie ha detto...

Accidenti, colpiscono veramente nel segno queste parole... Credo che sia proprio quello che mi è successo... AMare il dolore in quanto unica cosa che mi era familiare. Amarlo proprio perchè insopportabile, e sopprtanndolo mi faceva sentire che c'ero.
Non che ci fossa qualcun'altro, sono atea, ma che c'era una ragione, o almeno un' auto-punizione, ma cmq un qualcosa che poteva servire allo scopo.
Adesso sto cercando di vivere facendo a meno di questo dolore... Non è facile, ma ci sto provando, a poco a poco... Il tempo del suicidio cronico è finito... ed è iniziato quello in cui ricomincio a respirare...

UIFPW08 ha detto...

Buon Anno Lorenzo

Squilibrato ha detto...

Il piacere è tutto mio, Dolore. Anche se io e te già ci conosciamo da tempo.

Buon 2009!!!!

anna ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Ale ha detto...

sono passato qui per caso..e mi ha fatto molto piacere leggerti..
inizio col farti gli auguri di buon anno...
a presto

Maya ha detto...

adoro questi post. mi ci leggo sempre...
comunque ti ho assegnato un premio. vieni a ritirarlo?
ciauuuu

xtravaned ha detto...

Il problema è quando ci si convince completamente che il dolore sia un piacere. Si diventa onnipotenti, ma questo potere è incontrollabile e porta alla morte, al suicidio.

Roby ha detto...

sai che quando scrivi queste cose mi fai paura..., sinceramente il piacere di provare dolore per sentirmi vivo, non fa parte del mio bagaglio