giovedì 31 luglio 2008

VLADIMIRA


Era una storia strana
Ma ci stava
Non era bella
Ma quando esagerava
Era sublime il suo essere fuori

Una gran bella sacra famiglia
Io, l’estetista e la mia bottiglia
Giorni di birre e di vecchia romagna
Notti di porno e di troppi liquori

Arrotolavo riba fine mese
Per farmi canne di cicoria inglese
Facevo il tesoriere in una banca
E avevo tutto ciò che ora mi manca

Ma Vladimira non me l’aspettavo
Regalarmela, un gioco troppo sporco
Uno e novanta di transessuale
Non lo potevo davvero accettare

La Vladi tra di noi restava muta
Usava il bagno e a lei costava molto
“Così ci accontentiamo tutti e due”
era la frase che mi aveva sconvolto

Un'altra storia da dimenticare
Sovrapponendo al suo un altro volto
O casomai da raccontare tutta
Davanti a un buon daiquiri con la frutta.

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