sabato 7 marzo 2015

28 FEBBRAIO


Puoi uccidere bambini seppellendoli vivi
O curare i lebbrosi rischiando il contagio
Tutto quello che stai facendo
È lasciare trascorrere il tempo.
Ti vedi invecchiare e morire
Senza trovare un senso
Hai inventato i giorni, le ore, i minuti
Per dare una forma alla tua vita
Una strada più o meno sicura.
Ma è sempre il 28 febbraio
Sono sempre le nove di sera
Anche se la terra gira intorno al sole
E la tua pelle diventa più secca.
La coscienza del bene e del male
È un misterioso fatto evolutivo
Non appartiene alla natura
E anche essere umano
È una curiosa anomalia.
Il comunismo non è naturale
Il senso del possesso
Si ha, non si apprende.
I bambini sono cattivi e crudeli
E dolci e tenerissimi
Senza  differenza
Perché ancora non sanno
Di non essere animali.
La bontà è un artificio
Per evitare i danni collaterali
Del danno originale di essere.
Due aspiranti attori
Costretti a improvvisare
Fingono sempre per litigare
Litigando davvero.
La natura non si cura di noi
Sta solo aspettando
La nostra estinzione.
Che tu viva cent’anni
O che tu muoia il primo giorno
Là fuori
È sempre il 28 febbraio
Sono sempre le nove di sera.




1 commento:

Massimo ha detto...

Bloccati nell'irreversibile, facciamo ridere gli dei.
Le tue liriche sono sempre un po' crudeli e visionarie. Mi piacciono.