lunedì 27 maggio 2013

Il senso di colpa è la logica conseguenza del non sapere perché siamo qui. Del constatare che “stare qui” non è affatto bello.  Da qui la domanda:  “Perché dobbiamo soffrire?” e l’inconscia elaborazione del concetto che è certamente meglio pensare che si soffra in conseguenza di una colpa da noi commessa, anche se non sappiamo quale, piuttosto che accettare la tremenda realtà di un dolore senza nessun motivo, di una sofferenza che sia solo un indesiderato effetto privo di qualsiasi causa. Ma di cosa dovremmo mai sentirci colpevoli se neppure nascere è stata una nostra scelta? Per alcuni risulta consolatorio pensare di meritare le disgrazie che ci capitano nella vita perché colpevoli di essere uomini e cioè discendenti di quel primo uomo che ha disubbidito a Dio e passano la vita a chiedere scusa a Dio per la colpa ereditata. Altri non lo accettano e passano la vita a bestemmiarlo. Ma qual è la colpa attribuita ad Adamo? Aver desiderato la Conoscenza. Se molti suoi simili, dopo di lui, non avessero commesso il suo stesso peccato, infischiandosene del senso di colpa, quante malattie, ad esempio, non saremmo riusciti a sconfiggere? E’ dunque peccato non morire più di peste patendo grande dolore? Chi disse ad Adamo che non doveva conoscere era colui che, al contrario, conosceva. Chi dice a noi di sentirci in colpa per il suo peccato è colui che sa, avendo la conoscenza a noi negata, che non abbiamo nessuna colpa. E non sto parlando di Dio, ma degli uomini che parlano in suo nome. Bestemmiare qualcuno della cui esistenza non potremo mai essere sicuri, non ha senso. Bestemmiare coloro che parlano per lui in malafede per ingannarci e soggiogarci, sì.

3 commenti:

giovanni ha detto...

La foto della Meloni adolescente è inquietante.

Pierluigi ha detto...

Merda Teresa di Calcutta.
Padre Pio Cane da Pietrelcina.

fracatz ha detto...

l'ombellico della meloni mi sembra esagerato