domenica 17 marzo 2013

BIANCA E NERO


L’amore tra una donna bianca e un uomo nero é a volte travolgente, povero di ragioni, banale di vedute, tragicamente umano. Nasce dalla voglia di un cazzo nero, o da un sguardo, dal desiderio di mettere a pecora una bionda platinata, o semplicemente dal bisogno di credere in altro, a volte, dalla disperazione, altre volte, dalla convenienza. Chi sta in basso, non può che guardare verso l'alto, e chi dall'alto, cerca di mettersi allo stesso livello degli altri, é in realtà ben di sotto. Così, l'Uomo nero cammina con la donna bianca nel paese degli uomini bianchi. Lontano dagli suoi usi, dalla sua razza, spodestato della sua dignità di Uomo, colpito nell'anima sanguinante, ed alla ricerca disperata di chi possa arrestare l'emorragia. Così, nel paese degli uomini bianchi, per l'Uomo nero, la donna bianca, é il miglior bendaggio. Che lo sappia o no, che lo accetti o a meno, l'argine si rompe con l'integrazione tra le cosce, il seme si sparge nella pancia o sulla pancia tracciando i delicati contorni color cremisi sulla pelle di lei, e disegna la pace nei cuori entrambi. L'Uomo nero deve sapere di essere uno stronzo. Di andare implicitamente ed esplicitamente verso i suoi interessi, spinto, si, é vero dal disagio, spinto, si, é vero, dall'avversità incombente su di loro, ma sempre é, che la donna bianca, é una salvezza, da cui nasce un sorriso, e la speranza. Che stronzo. La donna bianca. Così bella, dinamica, diversa, arrabbiata, confusa, quasi morta. La donna bianca che vede nella sua cultura null'altro che bianco, che ha scoperto di essere stata ingannata sulla sua vita stessa. La donna bianca é triste, abituata alla sua vita ed alla sua società. L'avventura anche se non le é proibito non fa parte dei suoi usi, la vita le é stata preclusa un po' di secoli fa. Vede in bianco e nero, il nero, dà tutti i colori del mondo per lei. Lui é colui che le mostra che la vita é diversa, lui, é il misterioso, l'Uomo che non parla e che ha valori da cui non vuole recedere, tanti sono state le sue concessioni. Lui, é la via da cui passa l'avventura, con il suo viaggio, ha portato l'aria dell'Africa nei suoi polmoni, e pian piano, espira il caldo soffio della gioia dell'esistenza. Lui fa l'amore in modo diverso, quasi selvaggio, un misto di bestia e di Uomo del futuro, lui, raramente lecca la figa della sua donna, la sua cultura, non lo concepisce.
La società. Che brutta cosa. Deve esistere, nasce dalla promiscuità, deve perdurare, la solitudine non é una soluzione, ma deve sparire, per far posto ad un unico valore. Che facilmente gli ottimisti chiameranno amore, i pessimisti, possibilità e nel mentre, si muore. E dopo, solo terra, con o senza valori, con o senza melanina, con, o senza grassi, brutti, o belli che siano. Fine. Ritorno dall'inizio. Chiudo gli occhi, e faccio finta di essere un spirito che osserva l'Uomo, li riapro, e vedo tanti spiriti intenti ad osservarmi. Giudizio. Tutti giudici, tutti virtuosi.

Ouango Kiswendsida Judicael (Burkina Faso)

2 commenti:

fracatz ha detto...

quanta indolenza, quanto egoismo
l'amore è spirito di sacrificio, di comprensione di aiuto disinteressato

Unknown ha detto...

questione di metri e misure, @Lorenzo. Altro che poesia. Anche se il ritmo è comunque da favola.

:-P