FASCIO

Il fascino del fascio colpisce ancora. Inutile nasconderlo. Il simbolo è fallico, il nero smagrisce e la violenza pascola in noi da quando le donne si lasciavano conquistare dalla clava perché i soldi non erano ancora stati inventati. La violenza politica, poi, ancorché esecrabile, può essere compresa in questo senso: se io governo devo prendere delle decisioni. Se prima di adottarle devo cercare di convincere quelli che non sono d’accordo, si perde tempo prezioso. Alzi la mano chi non vorrebbe bastonare la Merkel, ad esempio. Sul fascismo non si dovrebbe scherzare perché troppe persone sono morte a causa sua. E’ come la droga e il sesso. Dopo l’esaltazione se ne pagano le conseguenze. La controindicazione della droga è la morte. Quella del sesso è la vita. Quante persone, forse io stesso, camminano distratte sui marciapiedi ignorando che non avrebbero mai dovuto esistere? Che nessuno aveva intenzione di metterli al mondo? Che sono solo l’effetto indesiderato dell’antidepressivo naturale chiamato sesso? La riproduzione umana come conseguenza di una copulazione è la dimostrazione che la natura è sadica nei nostri confronti.

Vuoi godere? Scopa. Punto. Vuoi un figlio? La procedura dovrebbe essere diversa. I genitori dovrebbero sottoporsi a test che un computer dovrebbe valutare per autorizzare la nascita. In questo modo si eviterebbe che i deficienti, gli idioti, i romanisti, i coordinatori di call-center e altre categorie a rischio mettano al mondo degli infelici. Gli autorizzati consegnerebbero la materia prima alla clinica che provvederebbe a consegnare il prodotto finito a domicilio. La mia biografa, Luce Caponegro, sostiene che solo un cinico come me può affermare certe idiozie, ma usa la pillola e, senza farsi vedere, picchia i figli dei vicini.