martedì 22 dicembre 2009

ANTONIA POZZI (Milano 13 febbraio 1912 - Milano 3 dicembre 1938)


Canto della mia nudità

Guardami: sono nuda. Dall’inquieto
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m’inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m’inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.

Antonia Pozzi (Palermo, 20 luglio 1929)



…Al liceo, instaurò una relazione molto profonda con il suo professore di latino e greco, che divenne senza dubbio il grande amore della sua vita. La forte opposizione della sua famiglia sempre alla relazione, però, le impedì di sposarsi. La perdita dell'amato, e la conseguente impossibilità di avere un figlio da lui, segnarono per sempre la vita della scrittrice.

Il 2 dicembre 1938 Antonia si recò regolarmente all'Istituto tecnico Schiaparelli di Milano, in zona Sempione, ove insegnava e, nel corso della mattinata, chiese di uscire anticipatamente dalla scuola dicendo di non stare bene.
Si diresse verso l'abbazia di Chiaravalle, forse in bicicletta (o forse con un tram). Raggiuntala, si sdraiò su un prato coperto di neve vicino alla certosa e ingerì molte pastiglie di barbiturico. Nel gelo di quella giornata di dicembre attese la morte.

Le sue opere, poesie e diari, furono tutte pubblicate postume.


12 commenti:

calendula ha detto...

la poesia è bellissima, e la storia personale della poetessa e incredibile.... come l'hai scoperta?

davide idee ha detto...

Vedrò di 'documentarmi meglio', come dicono i bravi borghesi.

Gran pezzo.

Mi allieta riavere tue notizie, dopo tanto.

Paola ha detto...

Che tragedia nella tragedia!!!
L'esser consapevoli di ciò che si vuol raggiungere!!!
Profonda... mi ha fatto rabbrividire!!!
Hai proprio ragione... si vedrà!!!
Ciao Lorenzo grazie del tuo passaggio è sempre n piacere... buon inizio settimana... un abbraccio

NERO_CATRAME ha detto...

Caro lorenzo,più perso di così è impossibile,ma continuo per il Nord

enzo ha detto...

Bellissima e sconosciuta ai più, forse. Grazie.

Nicole ha detto...

Sei tornato...Ma forse non eri mai andato veramente via.
Bellissima la Poesia...mi ricorda Alda Merini, pur essendo molto diverse e non è solo tra le sfumature.

Buon Anno Lorenzo e che sia come tu desideri o che almeno ci si avvicini.

Lorenzo...è il nome che avrei dato ad un figlio maschio se lo avessi avuto.

Paola ha detto...

Ciao Lorenzo,
auguro a te e famiglia un felice 2010 ricco di sorprese, di gioia, di felicità, di serenità e tanta pace!
Un forte abbraccio!!!

Anonimo ha detto...

Bella Poesia...

@enio ha detto...

poveretta che brutta fine, da non credersi! E dire che bastava poco... per evitare una tragedia del genere !

NERO_CATRAME ha detto...

Buon anno,beh... mio sposo;_p

NostraDannus ha detto...

Nuda e cruda!


Buon Anno Lorenzo.

mIsi@Mistriani ha detto...

come molte donne.come molti uomini.
come moli sensibili,non viene capita,in tempo.[e forse neanche dopo,abbastanza]