sabato 24 gennaio 2009

LA SCADENZA (prima parte)
























Paolo Marionetti (in alto)


Benito Hernandez
(a lato)


Franklin Basewater, un falegname di Wichita, morì il 16 Ottobre 1956 durante una banale operazione di appendicite al Memorial Hospital di Springfield. Il dottor Benito Hernandez, il chirurgo che eseguì l’intervento, non spiegandosi il motivo dell’improvvisa emorragia che ne provocò il decesso, decise di analizzare attentamente la piccola appendice di tessuto intestinale che aveva appena asportato quando Basewater morì.
Alle prime analisi non risultò nulla di anomalo, ma Hernandez, a cui i famigliari del falegname avevano fatto causa, non si arrese. Rischiava di essere licenziato dall’ospedale e di dover pagare un grosso risarcimento danni. Questo lo convinse a continuare a studiare quel piccolo frammento biologico e riuscì a trovare qualcosa di molto strano. Qualcosa di praticamente introvabile.
“E’ stato come – furono le sue parole – trovare un puntino nero in un cielo notturno senza stelle.”
Utilizzando un microscopio all’avanguardia, che allora era ancora in fase sperimentale, notò un piccolissimo ammasso di una sostanza misteriosa con una densità leggerissimamente inferiore a quella della massa di tessuto biologico all’interno della quale era contenuta.
Ulteriori esami dimostrarono che si trattava sicuramente di materiale biologico anch’esso, ma, incredibilmente, composto da sostanze sconosciute. Sostanze apparentemente del tutto naturali ma che la scienza non conosceva. Nessuno le aveva mai trovate in nessun altro corpo e non avevano un nome. Nessuno sapeva di cosa si trattasse. Il dottor Hernandez continuò con caparbietà le sue ricerche, anche se queste richiesero molti anni e, nel frattempo, come temeva, perse il posto e la causa ritrovandosi praticamente senza un soldo. Fu aiutato da alcuni colleghi suoi amici che lo finanziarono per un po’, prima di abbandonarlo anch’essi. Gli ultimi amici che aveva li perse proprio il giorno in cui rivelò a loro l’incredibile scoperta che aveva fatto. Il chirurgo era riuscito ad estrapolare da quel tessuto misterioso qualcosa di molto simile al Dna, ma con una sequenza assolutamente originale e mai riscontrata prima. Pubblicò la sequenza su Science ed invitò gli studiosi di tutto il mondo a decifrarla. Passarono cinque lunghissimi anni in cui il dottor Hernandez, che nel frattempo era stato lasciato anche dalla moglie, si guadagnava da vivere facendo il dentista abusivo vicino ad Oakland. Poi un certo Paolo Marionetti, un italiano di Pisa, esperto di archeoscrittura, lo contattò scrivendogli una lettera in cui sosteneva che la strana sequenza di Dna altro non era che un codice numerico legato in qualche modo al culto annunakico dei Sumeri. Gli Annunaki sono considerati Dei adorati dal popolo sumerico o addirittura, secondo alcuni studiosi non ortodossi, come Zecharia Sitchin, degli extraterrestri. Secondo Marionetti quella microscopica pallina di tessuto , contenuta all’interno dell’appendice asportata da Hernandez al povero Basewater era una specie di “scadenza” riportante il numero 1956.
Iniziò una stretta collaborazione tra l’italiano, che si trasferì a Oakland e il dottore.
Questi riuscì a procurarsi, illegalmente, dapprima centinaia, alla fine migliaia di appendici asportate in vari ospedali degli Stati Uniti. Ne ricavava il Dna e Marionetti lo decifrava.
Il risultato fu sconvolgente. Non solo tutte le appendici contenevano il tessuto misterioso che nessuno prima di allora aveva mai scoperto, ma il codice era sempre di quattro cifre e corrispondeva alla data in cui il paziente, a cui era stata asportato quel tessuto, moriva.
Furono seguiti migliaia di casi in tutti gli Stati Uniti, in assoluta segretezza.
Se il codice del paziente era 1968, egli in quell’anno moriva.
Gli esseri umani contenevano all’interno del loro corpo la data di scadenza.

Continua…



1 commento:

follementepazza ha detto...

appassionante racconto...:-)